Come cambierà il mondo del lavoro

Quando sarà finita l’emergenza #covid-19, ci troveremo di fronte ad un periodo di grande incertezza e di difficoltà, misto alla voglia di #rialzarci e di far ripartire l’economia.

Il diritto del lavoro, però, una volta tornata la normalità, sarà definitivamente cambiato.

La #rivoluzione tecnologica ci avrà insegnato che lo #smart working può essere attivato con molti vantaggi: da una parte il dipendente può riuscire meglio nella gestione del #worklifebalance, dall’altra l’impresa. potrebbe avere dei vantaggi in tema di gestione dei costi.

Ci sarà un forte cambiamento in tema di #sicurezza e #privacy.

Il lavoro “distaccato” al proprio domicilio comporterà una necessaria revisione dei sistemi di protezione dei dati sensibili, così come sarà ridisegnato il potere di controllo e gerarchico. Si parlerà di obbligazione di risultato più che di mezzi, spostando l’epicentro della figura tipo del lavoratore.

Ma se sembra aperta la frontiera della maggiore gestione dell’attività conformemente alle nuove tipologie di lavoratore, si subiranno altri tipi di restrizioni, che fino ad oggi avrebbero fatto impallidire chiunque. Pensiamo ai controlli fisici effettuati sui dipendenti in modalità diverse e sicuramente più invasive rispetto a quelle stabilite dallo Statuto, ammessi ed anzi auspicati dietro lo spettro dell’epidemia.

Ma la vera rivoluzione sarà lo spostamento della figura “tipo” del lavoratore. Se la tecnologia ci avrà insegnato ad adattarci a queste nuove soluzioni lavorative, è del tutto probabile che l’intuitus personae, che caratterizza il vincolo di fiducia tra il datore di lavoro ed il lavoratore, si atteggerà in maniera molto diversa, dalla “persona” del lavoratore al “risultato” che produce il lavoratore, rendendo quindi sempre più intercambiabili le figure con le stesse mansioni e sicuramente più effettivo il repechage.

Avv. Giulia Guerrini – Studio Legale Fraioli Guerrini

CONDIVIDI IL POST

Altri articoli Di interesse